Vent’anni di “Luce”. Vent’anni da quel novembre ’89, quando un gruppo di cittadini di buona volontà e due “madri coraggio”, Beatrice Procino e Maria Fortunato (prematuramente scomparsa quattro anni fa), decisero di rompere il silenzio, devastante, della tossicodipendenza. Nacque allora l’associazione “La Luce”: «Fino a quel momento – racconta Basilio Solazzo, fra i promotori di quella iniziativa – nessuno a Laterza si era tanto esposto, nessuno aveva parlato pubblicamente dei suoi problemi e del suo dolore». Vent’anni, dunque. In crescendo. Una, due, tre, quattro ambulanze, corsi di formazione, un “trasporto” solidale tra volontariato civico e labirinti istituzionali, in una comunità povera di strutture sanitarie, fra Castellaneta e Ginosa “sospesa”: fino al servizio 118 come “Croce Azzurra”, felice diramazione dell’associazione madre.
E l’altra sera, in una Cittadella della Cultura stranamente con tante sedie vuote, qua e là punteggiata dalle divise color arancione dei volontari della Croce Azzurra, i festeggiamenti hanno rispettato la discrezione virtuosa e tenace che accompagna, da sempre, “La Luce” di Laterza. Un sobrio dibattito ha preceduto il taglio della torta: al tavolo dei relatori, il giornalista Michele Cristella un po’ coordina e un po’ accompagna l’evento frugando nella cronaca del tempo e poi rimarcando la lucida intuizione delle “due madri”: «La droga non vizio o stravaganza, ma fenomeno sociale». Interventi in sintonia a seguire: istituzionali ma non solo, a sostegno del volontariato che “fa gruppo” e della “cultura del dare”, quelli del vice sindaco Leonardo Pugliese e del presidente del Consiglio comunale Franco Fri giola; da «stimolo per proseguire e migliorarsi, al servizio della città» quello di Giovanni Quatraro, da dodici anni presidente dell’associazione. Significativa, infine, l’attestazione del dottor Pietro Di Stratis, della centrale operativa 118 di Taranto, ad esaltare «la grande disponibilità e gli interventi qualitativamente alti» della postazione laertina. Poco prima, Basilio Solazzo, rivolto alle istituzioni, aveva rinnovato il suo «no alla politica del campanile» che esclude. Fiero di quell’interruttore acceso vent’anni fa.